bioAROMATASE 45 Compresse Integratore per Modulare L’Aromatasi

bioAROMATASE 45 Compresse Integratore per Modulare L’Aromatasi

L’estrogeno è un ormone steroideo ed è responsabile dello sviluppo delle caratteristiche sessuali femminili e del mantenimento del sistema riproduttivo. Viene rilasciato in quantità elevate durante la fase follicolare del ciclo mestruale, ovvero le prime 2 settimane che precedono l’ovulazione. Le bevande alcoliche riducono i livelli di progesterone nel corpo che a sua volta causa estrogeni elevati. Rimuovendo l’alcol, i livelli di progesterone possono aumentare di nuovo e questo abbasserà naturalmente gli estrogeni.

  • Nella dieta ipocalorica le calorie derivanti dai grassi non dovrebbero scendere oltre al 20% se vuoi limitare l’abbassamento dell’ormone gonadico.
  • I ricercatori dello studio hanno combinato i risultati di due studi clinici di fase 3, noti come Tamoxifen e Exemestane Trial (TEXT) e il  Suppression of Ovarian Function Trial (SOFT).
  • Questa forte interazione
    impedisce che il ferro possa legare l’ossigeno molecolare ed inattiva
    reversibilmente l’enzima.
  • Per ridurre gli estrogeni bisogna lavorare a monte cercando di contrastare l’attività dell’aromatasi quindi sì a vitamina B6, zinco e magnesio che lavorano in sinergia e supportano una naturale riduzione del metabolismo degli estrogeni, favorendo il progesterone.

L’exemestane è un farmaco di sintesi che appartiene alla classe dei cosiddetti inibitori dell’aromatasi. L’aromatasi è un enzima presente nei follicoli ovarici, che catalizza la sintesi degli estrogeni a partire dagli androgeni (gli ormoni sessuali maschili prodotti dalle ghiandole surrenali). Dopo la menopausa gli estrogeni derivano quasi completamente dalle aromatasi non ovariche. Gli inibitori dell’aromatasi inibiscono o inattivano l’enzima aromatasi, determinando conseguentemente una soppressione totale della sintesi di estrogeni, in particolare nelle donne in postmenopausa. In seguito alla somministrazione, è stata osservata una leggera riduzione della densità minerale ossea con conseguente aumento della percentuale di fratture.

Poiché il farmaco può essere pericoloso per il nascituro è bene discutere con il proprio medico quale metodo contraccettivo utilizzare durante la cura, indipendentemente dal fatto che il partner in terapia sia l’uomo o la donna. In quest’ultimo caso occorre anche accertarsi che non ci sia una gravidanza in atto prima di iniziare la cura. Gli inibitori dell’aromatasi sono indicati nelle donne già in menopausa e che quindi non producono più estrogeni dalle ovaie, ma solo nei tessuti periferici, soprattutto quello adiposo. Si usano in genere dopo l’intervento per impedire recidive, ma in alcuni casi sono utilizzati anche prima dell’operazione, per ridurre il volume della massa da asportare, oppure nelle fasi più avanzate della malattia.

Rimedi naturali

Tra queste
ricordiamo il nitromin (forma latenziata della mecloretamina), il melfalan, la
ciclofosfamide e suoi analoghi. Nel 50% dei casi di leucemia infantile acuta il
trattamento con MP porta alla remissione completa della malattia, mentre la TG,
come farmaco singolo, non presenta particolari vantaggi giacché ad una sua
maggiore attività corrisponde una altrettanto maggiore tossicità. Chi naturalmente ha alti livello potrebbe avvertirli anche se rimane in range medi, al contrario chi ha bassi livelli da sempre potrebbe non accorgersene mai. Lo zinco regola la produzione di testosterone, una sua carenza può incidere sui livelli dell’ormone abbassandoli.

  • Simile alle vitamine del gruppo B, l’inositolo è un composto organico naturale noto per influenzare la risposta all’insulina nelle cellule che ha ottenuto risultati promettenti nel miglioramento di quasi tutti gli aspetti della sindrome dell’ovaio policistico.
  • I due taxani di uso terapeutico
    rappresentano la più recente acquisizione nel settore degli antitumorali e
    mostrano attività impressionante contro forme avanzate di tumore delle ovaie,
    della mammella, del polmone, dell’esofago, della vescica.
  • Poiché potrebbe ridurre la capacità di coagulazione del sangue è importante evitare l’associazione con altri farmaci/integratori con lo stesso effetto.
  • Gli inibitori di pompa protonica (IPP) sono farmaci dotati di una potente azione inibitoria verso la secrezione di acido nello stomaco.

Queste considerazioni hanno indirizzato gli
studiosi verso la messa a punto di composti che, una volta assunti, risultino
inizialmente inattivi e vengano bioattivati solamente dopo aver raggiunto la
sede di azione. In altre parole in essi il gruppo biologicamente attivo sarebbe
presente all’inizio in forma latente inattiva, suscettibile però di
bioattivazione selettiva a livello del tumore. Tradizionalmente, il testosterone e gli estrogeni sono stati considerati rispettivamente ormoni sessuali maschili e femminili. Tuttavia, l’estradiolo, la forma predominante di estrogeno, svolge anche un ruolo critico nella funzione sessuale maschile. Un altro importante aspetto da considerare è che del totale di testosterone prodotto dal corpo solo una piccola parte circola libero nel sangue, parliamo di circa il 2%, percentuale questa che può essere aumentata laddove vi sia una reale richiesta metabolica.

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Questo steroide anabolizzante agisce aumentando la produzione di testosterone nel corpo, il che porta ad una maggiore crescita muscolare e aumento della forza. Per abbassare gli estrogeni è utile aumentare l’apporto di vitamina E che protegge il progesterone dagli effetti tossici dell’eccesso di estrogeni (dominanza). Per ridurre gli estrogeni bisogna lavorare a monte cercando di contrastare l’attività dell’aromatasi quindi sì a vitamina B6, zinco e magnesio che lavorano in sinergia e supportano una naturale riduzione del metabolismo degli estrogeni, favorendo il progesterone.

L’inibizione di tale enzima può
essere ottenuta mediante analoghi steroidici del substrato naturale dell’enzima
oppure con inibitori non steroidei che sono strutturalmente correlati con gli
antifungini azolici (Tavola 15). Fadrozolo, letrazolo ed exemestano sono tutti
inibitori dell’aromatasi di terza generazione attivi per somministrazione
orale. Il ruolo esatto dell’estradiolo in ciascuna area della funzione sessuale maschile, inclusa la libido, la funzione erettile e la spermatogenesi, è difficile da determinare. Un complesso equilibrio di testosterone, estradiolo, aromatasi ed ER nei testicoli, nel pene e nel cervello conferma un’interazione ormonale indispensabile e altamente regolata degli estrogeni nel maschio.

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Inibendo la sintesi di estrogeni provoca tutti i sintomi da deprivazione tipici della terapia ormonale. Viene somministrata per iniezione intramuscolare, di solito nei glutei, o sottocutanea, nell’addome, ogni 4, 12 o 26 settimane. I cosiddetti agonisti dell’LHRH (o GnRH) agiscono a monte rispetto agli altri farmaci ormonali, perché bloccano la produzione dell’ormone luteinizzante (LH), con cui l’ipofisi stimola l’attività delle ovaie e dei testicoli. In particolare, in questo modo le ovaie smettono di produrre ormoni (ablazione o soppressione ovarica). L’aromatasi è un sistema enzimatico deputato alla conversione degli androgeni, ormoni sessuali tipicamente maschili, in estrogeni, che sono invece caratteristici dell’organismo femminile.

Terapia ormonale per il tumore dell’endometrio

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Abbiamo già visto come l’enzima aromatasi, codificato dal gene CYP19, sia in grado di operare la conversione di androgeni a 19 atomi di carbonio (androstenedione e testosterone) in estrogeni a 18 atomi di carbonio (rispettivamente in estrone ed estradiolo). Gli ER e l’aromatasi condividono le posizioni topografiche con i feromoni nel cervello, rendendo chiaro che gli estrogeni contribuiscono allo sviluppo sessuale precoce https://www.texaspainphysicians.com/news/che-cose-la-follistatina-e-come-si-usa.html e al comportamento sessuale nell’età adulta. Gli estrogeni possono sostenere la libido e influenzare la quantità di recettori della serotonina nel cervello modulando l’umore, lo stato mentale, la cognizione e le emozioni. Gli autori non lo hanno affrontato, tuttavia questo punto affronta ancora una volta la complessità dell’estradiolo sulla funzione sessuale maschile e dimostra perché sono necessari ulteriori studi.

Le vere forme attive dell’Ara-C sono le sue forme fosforilate e
l’elevata attività antileucemica in vivo di questo farmaco è da mettere in
relazione con l’elevata capacità mostrata dalle cellule leucemiche nel formare
i nucleotidi corrispondenti all’Ara-C. Caratteristica peculiare dell’Ara-C
rispetto agli altri antitumorali antileucemici è quella di essere attiva più
contro le leucemie mielocitica e monocitica acuta e meno contro la leucemia
linfocitica acuta. Sia “cancro” che “tumore”
sono termini generici, mentre quello medico è neoplasia, che significa “crescita
relativamente autonoma di tessuto”. Inoltre gli esami del sangue valutano normalmente il testosterone legato alle proteine di trasporto (SHBG ed albumina) che è la frazione inattiva dell’ormone, mentre il testosterone libero è quello che ne esplica gli effetti androgeni. La funzione erettile è influenzata negativamente dall’esposizione agli estrogeni all’inizio dello sviluppo del pene e l’esposizione all’estradiolo nel pene maturo porta ad un aumento della permeabilità vascolare con aumento della DE. Negli uomini con ipogonadismo secondario (testicoli funzionanti e livelli relativamente bassi di ormone luteinizzante [LH] e testosterone), il citrato di clomifene è stato utilizzato per aumentare il testosterone agendo debolmente centralmente sul pronto soccorso.


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